Weekend in crescendo per Palanti a Imola

“Ho dimostrato di saper ancora guidare”

Risolti i problemi alla macchina tra gara1 e gara2, il pilota classe ’69 scuola ASD Living Kart è sempre stato a contatto con i primi chiudendo la seconda gara in quinta posizione. Tra due settimane in pista a Vallelunga

Paolo Palanti si è approcciato al weekend di Imola con un preciso obiettivo: riconquistare la fiducia di tutti. I risultati delle due gare sono sensazionali sulla carta, ma il pilota classe ’69 scuola ASD Living Kart è riuscito comunque a rispondere a modo suo vivendo un fine settimana in crescendo che lo porta ad affermare con un sorriso: “Risolvendo i problemi ho dimostrato di saper ancora guidare“.

Il weekend imolese va infatti diviso a metà visto che una gara1 decisamente anonima a causa di una vettura poco performante non fa testo. “Purtroppo ci siamo portati dietro i problemi del Mugello – spiega Palanti – e non siamo riusciti a risolverli subito: qualifiche sottotono e gara1 costantemente all’inseguimento senza che potessi realmente fare qualcosa”.

Poi, però, la svolta. “Tra gara1 e gara2 abbiamo deciso di cambiare un componente del motore e, improvvisamente, la macchina ha cambiato performance. In più, per una volta, ci si è messa anche una buona dose di fortuna: un incidente a inizio gara mi ha portato al quarto posto già alla prima curva (partendo dalla quindicesima piazza, ndr) e nel corso del giro sono riuscito a mettere in fila due sorpassi. Finalmente sono sempre stato là a giocarmela con i primi e c’è giusto in filo di rammarico per aver chiuso al quinto posto: realisticamente almeno la quarta piazza era alla portata, ma un problemino alla ruota mi ha rallentato. Basti pensare che, in generale, ho girato due secondi e mezzo più veloce rispetto alle qualifiche: so ancora il fatto mio (sorride, ndr)”.

Rinnovata la fiducia, lo sguardo di Palanti si posa ora su Vallelunga: “La performance di gara2 è stata una bella iniezione di fiducia e non nascondo di nutrire grandi speranze per il prossimo appuntamento. Senza troppi proclami, andiamo e vediamo cosa riusciamo a portare a casa“.